“Quando ha sollecitato l’editore perché gli paghi ciò che gli è dovuto, esigenza legittima e indispensabile, non gli restano altri compiti pratici nei riguardi dei suoi libri.”
“I pensieri migliori mi vengono quando non sono alla macchina da scrivere.”
“Pensavo di iniziare leggendo una poesia di Shakespeare, ma poi ho pensato: «Perché dovrei?». Lui, i miei scritti, non li legge mai.”
“Se rubi a un autore è plagio; se rubi a molti è ricerca.”
Credo a un dono di veggenza dei romanzieri… e la parola “dono” non è il termine giusto, dal momento che suggerisce una sorta di superiorità. No, si tratta semplicemente di qualcosa che fa parte del mestiere: gli sforzi d’immaginazione, necessari a questo mestiere, il bisogno di fissare la mente su piccoli particolari – e questo in modo ossessivo – per non perdere il filo e non lasciarsi andare alla pigrizia.
“Uno scrittore deve sempre avere il suo manoscritto in tasca, non si sa mai cosa può succedere.”