“Il badile non è un politico, non si sposta da destra a sinistra o viceversa senza vergogna.”
“Grillo si scaglia contro la tv. Ma è la tv che lo ha creato, plasmato, costruito, lanciato, arricchito. Finge di sputare nel piatto dove ha sempre mangiato.”
“Dire che una generazione di politici ha fallito non significa esprimere un giudiziomorale su di loro: significa più banalmente esprimere un giudizio oggettivo. Sono stati per molti lustri in Parlamento. Magari sono più bravi, più preparati, più professionali, più simpatici di noi. Ma vanno giudicati per ciò che hanno fatto. E prima ancora per ciò che non hanno fatto. Li giudichiamo per tutte le volte in cui hanno avuto la nostra fiducia e l’hanno sprecata litigando tra loro. Hanno cambiato tante volte il nome, ma si sono dimenticati di cambiare le facce.”
“L’Italia politica del dopo elezioni perde due mesi di tempo a discutere di formule politicistiche e lascia che la vita fuori dal Palazzo proceda senza governo. In compenso i leader o presunti tali discutono del modello di governo: elettorale, di scopo, balneare, di servizio, a termine, tecnico, di larghe intese, di coalizione, di unità nazionale. Tanti aggettivi senza sostantivi. E, soprattutto, senza sostanza.”
“Di lavoro parlano sempre volentieri. È un termine che riempie la bocca e acquieta le coscienze. A sinistra, poi, citare «la centralità del lavoro» è un evergreen che assicura applausi a scena aperta in tutte le assemblee. Fate la prova. Presentatevi all’assemblea di un circolo del Pd e guardate quanti applausi raccoglie chi urla: «Lavoro, lavoro, lavoro!». Poi, però, bisognerebbe costruire le condizioni per crearelavoro.”
“Noi, parlo della mia generazione, siamo a un bivio. Dobbiamo scegliere se fare i polli di batteria o avere il coraggio di usare un linguaggio diverso.”