“Sono un lettore di libri, vivo con una lettrice compulsiva, e non è a questo che penso; non alla carta che canta le storie, ma a quella che declama le promesse e perpetua i giuramenti. Quante speranze gli uomini hanno affidato alla carta. Tutte le loro migliori. Quanta ira è stata placata, quanto dolore lenito. Quanta brava gente come Vlad il moldavo è stata tenuta buona con un pezzo di carta. Quante battaglie hanno pensato di vincere gli assetati di giustizia imponendo agli ingiusti un solenne pattoscritto. Quanta pena si sono dati i misericordiosi per trovare le parole più alte, i più nobili accenti, da sottoporre alla firma di uomini senza cuore. Quanta lubrica sete di potere, quanta smania vendicativa ha tenuto salda la mano dei controfirmatari. [...] Il punto è che un patto, una promessa, già a metterli nero su bianco si lasciano dietro la parte del nocciolo [...]: l'intenzione. La carta è troppo povera per contenerla; la carta ha poco prezzo e chiunque se la può prendere per due lire. Un'intenzione non si dà via neanche volendo. L'intenzione del giusto non sarà mai del fedifrago, l'intenzione di un libero non sarà mai di un tiranno. [...] Un pattoscritto può diventare carta straccia, una promessa del cuore no. A meno che non si stracci il cuore.”
“Ci si accorge subito se uno è un lettore oppure no: tra gli esseri umani non c’è differenza più grande.”
“Se ho bisogno di dormire, apro un libro o accendo la televisione. Entrambi sono migliori di qualsiasi sonnifero.”
“Penso che ognuno di noi ha dei libri da mettere in valigia, dai romanzi d’amore a quelli d’avventura, personalmente consiglio, come dicevo, un bel giallo, magari con un seguito, dato che mi affeziono ai personaggi e mi sembra quasi di conoscerli.”
“Pensavo di iniziare leggendo una poesia di Shakespeare, ma poi ho pensato: «Perché dovrei?». Lui, i miei scritti, non li legge mai.”
“Leggere una storia in un libro o una rivista produce immagini diverse nella mente del lettore.”