“La verità non è quella che sembra, a volte. Anzi non lo è quasi mai. E' un po' come la strana luce di questi lampioni, illumina una volta qua ed una volta là. Mai tutto insieme. Allora lo si deve immaginare quello che non si vede. Lo si deve intuire da una parola detta o non detta, un'orma, un'impronta.”
“Tanta gente urla la verità, ma senza stile è inutile, non serve.”
“L’espressione degli occhi, lì non si sbaglia, che li guardi da vicino o da lontano. ”
“Era chiaro che la visita a quella casa del dolore aveva lasciato in lui una traccia profonda. Rjuchin cercava di comprendere che cosa lo affliggesse. Il corridoio con le lampade azzurre gli si era fissato nella memoria? Il pensiero che sulla terra non c'è sciagura peggiore della perdita della ragione? Sì, sì, naturalmente, anche questo. Ma questo era in qualche modo un pensiero generico. E invece c'era qualcosa d'altro. Che cos'era? L'offesa, ecco cos'era. Sì, sì, le parole offensive lanciategli da Bezdomnyj direttamente sul viso. E il dolore non era nel fatto che erano offensive ma che contenessero una parte di verità.”
“Una religione è tanto vera quanto un'altra.”
“Una fiaba che non menta non rivela alcuna verità, e questa sarebbe la sua più imperdonabile menzogna.”