“È una farsa il chiamare virtuoso un qualsiasi essere le cui virtù non derivino dall'esercizio della sua propria ragione.”
“L'essenza della speranza consiste nel fatto che la Volontà obbliga il proprio servitore, l'intelletto, quando questo non può procurarle l'oggetto desiderato, a fornirgliene almeno l'immagine, ad assumere in generale il ruolo del consolatore e a calmare il suo padrone, così come la baliacalma il bambino con favole aggiustate in modo che acquistino una qualche apparenza di verità.”
“Anziché influire con ragioni sull’intelletto, si influisca con motivi sulla volontà, e l’avversario, come pure gli ascoltatori, sono subito guadagnati alla nostra opinione, poiché pesa di più una briciola di volontà, che un quintale di ragione e di persuasione.”
“Quello che l’intelletto ha conosciuto rettamente è la realtà; quello che la ragione ha conosciuto rettamente è la verità.”
L’uomo per natura pretende di aver sempre ragione, e ciò che deriva da questa sua caratteristica lo insegna la disciplina che io vorrei chiamare Dialettica, ma che tuttavia, per evitare un equivoco, chiamerò “Dialettica eristica”.
“O fantasia, inestinguibile fonte dalla quale bevono l'artista e lo scienziato! Vivi presso di noi, anche se sei riconosciuta ed onorata da pochi, per preservarci dalla cosiddetta ragione, da quel fantasma senza carne e senza sangue.”