“- On. Trombetta: Allora, se mi permettete, io sono l'On. Trombetta.- Antonio Scannagatti: Trombetta?- On. Trombetta: Sì.- Antonio Scannagatti: Trombetta, Trombetta... questo nome non mi è nuovo.- On. Trombetta: Be', l'avrete letto sul giornale.- Antonio Scannagatti: Io ho conosciuto anche suo padre, sa?- On. Trombetta: Sì?- Antonio Scannagatti: Eh!- On. Trombetta: Be', non mi stupisce, mio padre è talmente conosciuto.- Antonio Scannagatti: Eh, chi è che non lo conosce quel Trombone di suo padre! Bravo!”
“Le parole sono fatte per una certa precisione di pensiero, come le lacrime sono fatte per un certo grado di dolore. Ciò che è meno distinto non può essere nominato, ciò che è più chiaro è impronunciabile.”
“- Bill il Macellaio: Tu! Come diavolo ti chiami? Com'è che ti chiami?- Amsterdam Vallon: Amsterdam, signore.- Bill il Macellaio: Amsterdam? E io sono New York.”
“Anto' la figlia di Passerottis! Volevo dire la Canaris!”
“- Marcello: Beh, dobbiamo ancora decidere la bandiera, la moneta unica e l'inno nazionale.- Tamara: Ma perché non se famo scrive' l'inno da Fedez?- Danilo: Fedez? Ma che è... n'arabo?!”
“- Hank: Dove siamo? - Tutti: La Baia delle ditate! - Dory: Ditate?”