“Non mi lascio mai influenzare dalle perturbazioni atmosferiche né dalle divisioni convenzionali del tempo. Io riabiliterei volentieri l’uso della pipa d’oppio e del kriss malese, ma ignoro quegli strumenti infinitamente più dannosi e, tra l’altro, piattamente borghesi come l’orologio e l’ombrello.”
“La normalità stessa è un'anormalità.”
“La coscienza collettiva è stata sradicata tramite l’eliminazione fattuale dei luoghi di lavoro, delle fabbriche, dove migliaia di individui potevano riconoscersi uguali tra di loro mentre svolgevano le stesse mansioni. Ora gli unici luoghi collettivi, le basiliche dei tempi moderni, sono i grandi magazzini, i mall, dove si arriva in auto, cioè isolatamente, e dove ci si conosce e riconosce soltanto in base alla scelta dei consumi, degli acquisti. Clienti della stessa marca di computer, dello stesso logo di scarpe. Fruitori dello stesso motore di ricerca. Cittadini dello stesso social network. Individui che pensano si possa votare schiacciando il tasto di un computer, cioè ex persone che considerano la democrazia una sommatoria di clic. Conoscere, dialogare, imparare sono divenuti concetti desueti.”
“La conversazione con lui era convenzionale come quella con un agonizzante.”
“Tu sei una persona diversa che vuole essere uguale. E questo dal mio punto di vista è considerato una malattia grave.”
“Dubito della mia sincerità nella ricerca spirituale, perché è molto faticoso cercare un Dio che non si mostra mai, pregare a orari stabiliti, percorrere camminiignoti, obbedire a una disciplina, accettare ordini che mi sembrano assurdi.”