“La normalità della loro vita ha avuto, ha acquisito, istante per istante, la dignità della grandezza della verità, perché ha realizzato il rapporto con l’infinito, ha realizzato in modo cosciente (cosciente più o meno, cosciente in modo clamoroso in certi momenti, cosciente come habitus, come abitudine nel sensonobile del termine, come abitudine acquisita, in certi altri momenti) il senso della presenza di Cristo.”