“- Howard: Vuoi sposarmi?- Ava: Sei troppo folle per me.”
Il maestrale era la peggiore sventura che si potesse abbattere su un matrimonio. Quasi come una bomboniera sbagliata, due cugini che restano senza tavolo, o due cozze che restano sullo stomaco. Perché nelle settimane successive gli invitati avrebbero raccontato tutto iniziando con: “Se non ci fosse stato il vento”, dedicando meno parole alla sala, alle rose, alla sposa e alla casa.
“In fondo sapeva che nessuno aveva veramente creduto alla storia di una ragazza last minute. Ma i matrimoni sono delle grandi recite, e quella comparsata avrebbe reso tutti più sereni, a cominciare dallo sposo.”
“Rischi di fare la stessa vita di papà, che sta a casa con una donna che non ama solo perché ormai pensa che sia tardi per tutto il resto. Se non eri innamorato, perché cazzo ti sei sposato?”
“Il mondo ha sofferto più dai guasti di matrimoni mal consigliati che dalla verginità.”
“Amore: malattia temporanea curabile col matrimonio o sottraendo il paziente alle influenze che hanno scatenato la malattia... È talora fatale, ma più spesso per il medico che per il paziente.”