“Ho lasciato la civiltà perché ho scoperto che è come un vecchio albero marcio, forte e terribile, le cui radici sono serrate nell’oscurità della terra e i cui rami si protendono al di là delle nuvole; ma i suoi fiori sono l’avidità, il male e il crimine, e i suoi frutti la sofferenza, la miseria e la paura. Chi ha cercato d’infondere in essa il bene e di modificarne la natura non è riuscito nel suo intento. È mortodeluso, perseguitato e tormentato.”
“Non si riesce mai a stabilire una graduatoria del dolore e col tempo si preferisce soprassedere e ognuno si coltiva i propri guai da solo.”
“Evitavo di discorrere con gli altri, e anche di salutare, perché le conoscenze, si sa, a cominciarle è niente ma poi si resta legati.”
“Quando mi trovo in un ambiente in cui posso illudermi d'essere invisibile, io mi trovo molto bene.”
“Ci si abitua ad avere ostinazione nelle proprie abitudini, a trovarsi isolati per motivi giusti, a sopportare il disagio che ne deriva, a trovare la linea giusta per mantenere posizioni che non sono condivise dai più.”
“La forza dell’eremita si misura non da quanto lontano è andato a stare, ma dalla poca distanza che gli basta per staccarsi dalla città, senza mai perderla di vista.”