“Credevamo di aver raggiunto la maturità quando ci eravamo soltanto messi in salvo, al sicuro. Fantasticavamo sul nostro senso di responsabilità, non riconoscendolo per quello che era, e cioè vigliaccheria. Ciò che abbiamo chiamato realismo si è rivelato un modo per evitare le cose, ben piú che affrontarle.”
“Nella vita esistono due cose: le cose certe e le cose supposte. Le cose certe per il momento mettiamole da parte, ma le supposte? Dove le mettiamo le supposte?”
“Alla fine, le persone che vincono sono quelle che pensano di potercela fare.”
“Noi siamo spesso governati da qualcosa che potremmo definire il «complesso del Principe Azzurro»: vale a dire l’idea che da qualche parte nel mondo esiste la persona su misura per noi. E che quindi, in qualche modo, le relazioni umane non siano da costruire, bensì da trovare. Ciò produce un atteggiamentopassivo che si risolve nell’attesa della persona giusta, anziché nell’impegnocostante a migliorare le relazioni già esistenti.”
“Quando una prestazione straordinaria si dimostra realizzabile, aumenta in tutti i soggetti la convinzione di poter ottenere quel determinatorisultato. Viene tolta una barriera mentale e si apre la porta all’impegno.”
“Che tu creda di farcela o di non farcela, avrai comunque ragione!”