“Ho commesso il peggior peccato che uno possa commettere: non sono stato felice.”
Ci sono due tipi di infelicità, uno "appropriato", l'altro no. Lei è triste e deluso perché desidera qualcosa che non ha: e ciò è utile, perché costituisce un incentivo o una motivazione per lottare e conquistarsi, appunto, quella cosa. Se fosse sereno o indifferente non si impegnerebbe mai. Se invece è depresso, arrabbiato col mondo, giù di corda, soffre di quell'altro tipo, che è sterile, e non aiuta affatto a ottenere ciò che si ambisce.
“La scontentezza dell'anima porta l'uomo ai desideri eccessivi.”
“Non bisogna farsi beffe degli infelici perché non sempre si è certi di non cadere prima o poi nella stessa infelicità o, addirittura, in una peggiore.”
“Masochista: uno che non desidera altro che un pizzico d'infelicità tutta per sé.”
“Nessuno può renderci infelici se non noi stessi.”