“I mali della tirannia sono visti di rado se non da colui che vi resiste.”
“Ti rincollo le corde vocaliti accordo la voce che avevi,la linguache ti è scritta nel corpoche ti ha lavato via la candeggina, il vento, l’acqua dei piatti.”
“Non ti vedopersonama voce che scarnifica l’orecchio.”
“Tu non dimentichi le faccee i nomio i chili d’argento nel cassetto,ma scordi i polsi e le mie vene torteper il sangueritornato troppe volte,questa mia pelle che più non si colora.”
“Quando saremo nel buiotesta a testa(e l'acqua che ci compone evaporata)sarà il tatto la lingua.”
“Un vento che m’impastacol soffione, che mifonde le suole mentrefaccio la miacernita: quale sassoti ricorda, il suonodi quale sirena.”