“Lo devi domare il piano, David, altrimenti ti sfuggirà. E' un mostro: se non lo domi t'inghiottirà in un boccone.”
“Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita... Se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio. Cristo, ma le vedevi le strade? Anche solo le strade. Ce n'è a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una, a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire. Tutto quel mondo, quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n'è. Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormità, solo a pensarla?”
“Il mio epicentro è da sempre il pianoforte. Da lì nasce tutto.”
“Non ho mai dato fuoco ad un pianoforte, preferirei essere dato alle fiamme con lui, tuttavia ne ho gettati un paio nel fiume... non funzionavamo bene.”
“Se devo andare all'inferno, ci andrò suonando il mio piano.”
“C'è una cosa dotata di una capacità d'esasperare, che una persona non raggiungerà mai: un pianoforte.”