“Mio padre mi aveva predetto una vita benedetta dalla fortuna. Mi sono sposata. Sono stata una buona moglie. E poi sono stata giudicata e umiliata dalla mia gente.”
“Scoprii presto che mi stavo abituando a essere contemporaneamente felice e infelice, come se fosse quello il nuovo inevitabile statuto della mia vita.”
“Erano anni complicati. L’ordine del mondo dentro cui eravamo cresciuti si stava dissolvendo. Le vecchie competenze dovute al lungo studio e alla scienza della giusta linea politica sembravano di colpo un modo insensato di impegnare il tempo. Anarchico, marxista, gramsciano, comunista, leninista, trotzkista, maoista, operaista stavano velocemente diventando etichette attardate o, peggio, un marchio di bestialità. Lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e la logica del massimo profitto, che prima erano ritenuti un abominio, erano tornati a essere ovunque i cardini della libertà e della democrazia. Intanto, per via legale e illegale, tutti i conti rimasti aperti dentro lo stato e dentro le organizzazioni rivoluzionarie si stavano chiudendo con mano pesante. Si finiva facilmente ammazzati o in galera e tra la gente comune era cominciato il fuggi fuggi.”
“Solo nei romanzi brutti la gente pensa sempre la cosa giusta, dice sempre la cosa giusta, ogni effetto ha la sua causa, ci sono quelli simpatici e quelli antipatici, quelli buoni e quelli cattivi, tutto alla fine ti consola.”
“Ero incapace di essere io il modello di me stessa. Senza di lui non avevo più un nucleo a partire dal quale espandermi fuori dal rione e per il mondo, ero un mucchio di detriti.”
“Devo reimparare il passo tranquillo di chi crede di sapere dove sta andando e perché.”