“Mia moglie è malata. Cantare è il suo sogno, e io glielo regalerò!”
“Mi sembra d'essere nato storto. Non capisco più se non trovo quello che voglio o se rendo le mie voglie talmente elaborate da rendermi impossibile soddisfarle. Insomma, una specie di alibi del cazzo.”
“Il grande Dio aveva semplicemente troppe frecce al suo arco per i miei gusti, era troppo giusto e potente. Non volevo essere perdonato o accettato o trovato, volevo qualcosa meno di questo, qualcosa che non fosse troppo: una donna di media bellezza di spirito e di corpo, un'automobile, un posto dove stare, qualcosa da mangiare e non troppi mal di denti o gomme a terra, nessuna lunga malattia prima di morire; anche una televisione con cattiviprogrammi sarebbe andata bene, e un cane sarebbe stato carino, e pochissimi buoni amici e un buon andamento dell'intestino, e abbastanza da bere per riempire lo spazio fino alla morte di cui (per un codardo) avevo pochissima paura.”
Se qualcuno dovesse dirmi che mi restano vent’anni da vivere e mi chiedesse come vorrei passarli, risponderei: “Datemi due ore di attività al giorno, e passerò le restanti ventidue a far sogni […] ammesso che possa ricordarli”. Amo i sogni, anche quando sono incubi, che è poi quello che succede di solito.
“L'effetto del dare libertà agli individui è che possono fare quello che gli pare; dobbiamo vedere che cosa piacerò loro fare, prima di rischiare facendo le congratulazioni.”
“Con i soldi, come con un falso concetto di libertà foriera di guadagni più gli interessi, compri solo la realizzazione del desiderio, mai il desiderio. È come mandare in viaggio un tuo ritratto al tuo posto, non sei né via né più a casa.”