“Si può considerare l'uomo come un animale di specie superiore che produce filosofia e poesie pressappoco come i bachi da seta fanno i loro bozzoli e le api i loro alveari.”
“L'Umanità! Ci fu mai, fra tutte le vecchie, una vecchia più orrenda? (se non forse la 'Verità': problema a uso dei filosofi)? No, noi non amiamo l'Umanità.”
“Cosa sono in fondo le verità dell'umanità? Sono gli errori irrefutabili dell'umanità.”
“La parte inferiore del corpo fa sì che l'essereumano non si prenda tanto facilmente per un dio.”
“La terra ha una pelle, e questa pelle ha delle malattie. Una di queste malattie si chiama 'uomo'.”
“L’uomo che in mancanza di nemici esterni e resistenze, costretto nelle oppressive strettoie e regolarità di costumi, dilaniava impaziente se stesso, si perseguitava, si torturava, si punzecchiava, si maltrattava, questo animale che si butta contro le sbarre della sua gabbia ferendosi, che vogliono «domare», questo essere privato di qualcosa, divorato dalla nostalgia del deserto, che ha dovuto fare di sé un’avventura, una camera di tortura, una giungla mal sicura e piena di pericoli – questo dissennato, questo prigioniero disperato e sitibondo di desiderio, diventò l’inventore della «cattiva coscienza». Con ciò, però, si aprì la strada alla più grave e oscura malattia, da cui, sino ad oggi l’umanità non è guarita, la sofferenza che l’uomo ha di sé, dell’uomo stesso: come conseguenza di un distaccoviolento dal suo passato animale, di un salto, di una caduta quasi, in nuove situazioni e condizioni esistenziali, di una dichiarazione di guerra contro gli antichi istinti su cui fino ad allora aveva fondato la sua forza, il suo piacere e la sua temibilità.”