“Sono come i polli, dopo tre passi dimentico tutto quello che ho in testa. Quindi mi scrivo tutto. Pare che anche Einstein facesse cosí.”
“Mi sento come se il sole fosse tramontato e non sorgesse più da cinque giorni, Ana. Vivo in una notte perpetua.”
“Sono diventata un’isola. Una terra distrutta, devastata, dove non cresce più niente e gli orizzonti sono desolati. Sì, questa sono io.”
“Io non sono vittima del mondo che vedo. Quello che vedo intorno a me rispecchia ciò che inizialmente ho visto in me. Io proietto sempre sul mondo i pensieri, le sensazioni e gli atteggiamenti che mi riguardano. Così posso vedere il mondo in modo diverso, cambiando la mia mente in funzione di ciò che voglio vedere.”
“Là dove non mi considero più condizionato psicologicamente e quindi non agisco più ingenuamente sotto la spinta dell’inconscio, ma, partendo dalla positività del mio slancio, nella chiarezza di una certezza che, pur non offrendomi alcun sapere, fonda il mio essere proprio, là decido che cosa sono.”
“Io non solo non so, a causa dell’indefinito numero delle condizioni, come dovrà essere deciso qualcosa, ma, su un altro piano completamente diverso, io sono anche colui che decide da sé ciò che è.”