“Molto più che il freddo, quello che mi faceva soffrire era la ferita al mio amor proprio, lo spettacolo vergognoso di me stesso che camminavo a stento in una maratona. Quando fui a circa due chilometri dal traguardo gli spasmi finalmente si calmarono, e potei rimettermi a correre. Dapprima a velocità moderata, poi gradualmente ritrovai il mio ritmo abituale, e alla fine, usando le mie ultime forze, riuscii persino a lanciarmi in un ultimo sprint. Comunque feci un tempo pietoso. Il motivo del mio smacco mi era chiarissimo. Non mi ero allenato abbastanza, non mi ero allenato abbastanza, non mi ero allenato abbastanza. ”
“Nella nostra famiglia si ammalano tutti di gravi malattie e muoiono soffrendo da cani. Forse è una cosa ereditaria. Ci mettono un tempo incredibile a morire. Al punto che verso la fine non si rendono conto nemmeno loro se sono vivi o morti. Quel po’ di coscienza che gli resta serve solo a provaredolore e sofferenza.”
“Il fatto che io sia io, e non un altro individuo, per me costituisce un patrimonio prezioso. Le ferite spirituali non rimarginate sono il prezzo che gli esseri umani devono pagare per la propria indipendenza. Fondamentalmente è ciò che penso, e quest’idea ha sempre ispirato la mia vita.”
“Con l’allenamento, dubbi e sofferenze si possono limitare notevolmente. Dai una scossa elettrica a un topo, e la prossima volta sceglierà il percorso meno pericoloso.”
“I ricordi ti scaldano il corpo dall’interno. Ma allo stesso tempo ti lacerano dentro.”
“E' strana la vita, eh? A volte è come se ci infliggessimo un castigo per punirci di una colpa che noi stessi facciamo fatica a identificare.”