- Sallah: Scusate ma cos'è questo "Junior" con cui vi chiamate?- Henry: È il suo nome! Henry Jones "Junior"!- Indiana: Io sono Indiana!- Henry: Si chiamava il tuo cane "Indiana".- Sallah: Un cane? Tu porti il nome di un cane?- Indiana: Ho un sacco di bei ricordi di quel cane!
Un anziano, vedendo un cane, ebbe questo pensiero: “Il cane ha tanti amici perché muove la coda invece della lingua”.
“Abba Macario aveva un cane che lo seguiva fedelmente ovunque. Un giorno, mentre camminava nel deserto, fu raggiunto da un contadino che gli disse:- Abba, oggi il tuo cane ha mangiato una mia gallina!- Hai fatto bene a dirmelo – rispose l’anziano. – Così, questa sera non gli darò cibo.”
“Due anziani del deserto di Scete parlarono un giorno – dopo aver taciuto per molti mesi – di un monaco che era particolarmente pigro.- Mi ricorda – disse il primo – un gallo che avevo tempo fa. Era così pigro che, all’alba, aspettava sempre che un altro gallo cantasse; lui, chinava la testa in segno di approvazione.- A me – disse il secondo – ricorda un cane ancora più pigro: le sue pulci dovevano grattarsi da sole...”
“Un monaco di Scete fu citato in giudizio per aver ucciso un cane con un tridente.- Proprio tu, fratello, che dovresti essere la mitezza in persona! – lo rimproverò il giudice. – E poi, non potevi usare il tridente dalla parte del manico?- Lo avrei fatto – rispose l’anziano – se quel cane mi fosse venuto addosso per mordermi con la coda anziché con i denti.”
“Durante la visita ad un monastero, il monaco portinaio insiste perché il visitatore accetti in regalo un bel cane.- Lo prenderò volentieri – gli dice l’ospite – se tu, fratello, mi assicuri che è un canefedele.- Fedele? Come può non esserlo un cane allevato nel nostro monastero? Pensa: l’ho regalato già tre volte e per tre volte è ritornato da noi.”