“Non è cambiata tanto la mia città, in fin dei conti si vive ancora come un tempo. C’è lo stesso corso, ci sono i cinema del centro, pure se hanno aperto i multisala, ci sono tanti bar e friggitorie, anche se parecchi parlano lingue straniere, vendono kebab, hamburger, roba così, che io mica la comprendo. Hanno chiuso le vecchie sale giochi, mancano i carretti dei venditori di semi e pistacchi, non vedo passare il venditore di gelati, non ci sono biliardini e flipper. Per questo mi fermo poco in centro e non mangio il gelato nei bar troppo eleganti che espongono gusti multicolori. Non avrebbe più il sapore d’una volta. Avrebbe un gusto amaro. Saprebbe di rimpianto. Perché in fondo in fondo lo comprendo cos’è cambiato. E non mi va mica tanto di ammetterlo.”
“La gente torna a casa per tante ragioni: torna per ricordare, torna perché non ha un altro posto dove andare, torna quando è in crisi, torna quando è fiera di sé, torna a casa per cercare una finestra sul proprio passato, o una strada per il futuro; la gente torna a casa per tanti motivi, ma torna sempre per dare un addio”
“Spesso quando uno parte per andare lontano e poi torna, il maggior dispiacere non lo danno le cose che sono cambiate, ma il fatto che altre siano rimaste uguali, come se uno non fosse andato da nessuna parte.”
“Non basta più il ricordoora voglio il tuo ritorno.”
“Vaghiamo a migliaia sulla faccia della terra, illustri e sconosciuti, conquistandoci al di là dei mari la fama, la ricchezza o solo un tozzo di pane; ma mi pare che per ciascuno di noi il ritorno a casa sia come una resa dei conti.”
“All'alba parte un treno, un treno non l'ho preso maiLascio tutto, lascio niente vado e forse torno sai.”