“Chi va in viaggio porti il pane in seno e il bastone in mano.”
“L’altro lo incontri in cammino, là. A volte è lui che arriva, ma un incontro vuol sempre dire spostarsi. Lo guardi, lo ascolti e pensi a te stesso e al tuo mondo. Ti ridisegni e reinventi le cose attorno a te. Come quando incontri un amico dopo molto tempo. Vedi che gli anni hanno arrancato sul suo volto, con mano leggera o con passo pesante, comunque sono passati di lì. E pensi che anche sul tuo... Ti chiedi che impressione deve fare a lui vederti ora, dopo tanti anni. E ti accorgi che senza di lui, avresti continuato a pensarti diverso.”
“Perché il viaggio ritorni a essere un’esperienza autentica e unica, è necessario passare attraverso il proprio corpo, ascoltarne i messaggi, decifrarne i cambiamenti, imparare ad esporlo alle sollecitazioni che provengono dall’esterno senza averne paura. E allora riscopriamo i sensi e la corporeità; il piacere di sudare, di rabbrividire, di rimanere abbagliati dal sole o di sentire la sabbia sulla pelle, o lo sgomento di ascoltare l’urlo assordante delle cascate Vittoria.”
“Traghetto, Napoli, Tunisi... e poi tutta una tirata fino in Senegal.”
“Com'è diverso il sapore di questo viaggio. La spensieratezza di allora è una sensazione che non sono più in grado di afferrare; la voglia di affrontare nuovi mondi, nuove situazioni, si è trasformata in un calcolo più cauto, più controllato. Non è di certo venuta a mancare la curiosità, altrimenti non sarei qui, né viaggerei più.”
“Non esistono più distanze ma ci vogliono delle ore per rendersene conto.”