“Dei miei sogni ho perso tutto tranne la voglia di continuare a farli perché a me piacesperare.”
“La vita è una speranza che cammina.”
“Il Buddismo conferisce alla speranza una valenza attiva e concreta: la speranzabuddista può definirsi come la fiducia che nasce da una profonda decisione. Non dipende dal caso o da qualcosa di esterno a noi, ma scaturisce da ciò che abbiamo determinato ed è alimentata dalla nostra preghiera e dalle nostre azioni e naturalmente dai risultati che otteniamo.”
“Ho sempre creduto che la speranza coincidesse con la serenità: infatti tanto più una persona è serena con se stessa, tanto più è fiduciosa di potercela fare. La speranza è una parola difficile da spiegare, ma dalla mia esperienza ho capito che la vita e la speranza percorrono la stessa strada. Ognuno di noi cerca di celare le verità più negative e spera che migliorino. La speranza, per quanto a volte possa ferire perché portatrice di illusioni, non deve mai cessare di esistere altrimenti tramuterebbe le persone in esseri passivi e disperati.”
“Ho smesso di credere nei sogni molto presto, forse troppo presto, purtroppo. Il tempo passa, la coscienza matura. Ti rendi conto che la quotidianità è un altalenarsi di eventi: prima piove, poi di arcobaleni ne scorgi ancora e giorno dopo giorno si rischiarano i sensi. Per primo ritorna l’olfatto e il fiore d’oriente lascia posto agli agrumi della terra fertile. Segue l’udito che da piano diventa violino e chitarra e infine il tatto e l’uso degli occhi, il sapore di vero e la vista del domani.”
Quando la vita rovescia la nostra barca, alcuni affogano, altri lottano strenuamente per risalirvi. I latini con il verbo "resalio" indicavano il gesto di tentare di risalire sulle imbarcazioni rovesciate, ecco perché oggi in psicologia con resilienza s’intende la qualità di chi non perde mai la speranza e continua a lottare contro le avversità.