“Spessissimo noi, come un malato, un convalescente, che si cura, un povero che si procaccia il vitto con gran fatica, usando una infinita pazienza per solo conservarci la vita, non facciamo altro che patire infinitamente per conservarci, per non perdere, la facoltà di patire, ed esercitar la pazienza per preservarci il potere di esercitarla, per continuarla ad esercitare.”
“- Butch: Stai bene? - Marsellus: No amico, mai stato così lontano dallo stare bene...”
“Nessuna parola può esprimere la sofferenza del non vedervi, il solo compenso è il fremito al pensiero del prossimo incontro...poiché quale gioia al mondo può essere più grande di avere la compagnia di colei che più si ama?”
“Comprese fino in fondo il destino tremendo di chi è costretto a vivere, giorno dopo giorno, la vita che segna la pelle, che crepa le ossa, che sbriciola il respiro e gratta l’esistenza. Giorno dopo giorno, per sempre.”
“[Cesare in lacrime ripete in continuazione il nome di Matilde]- Lucia: Ti faccio una tisana?- Cesare: No.- Lucia: Una cioccolata calda?- Cesare: No, voglio Matilde, voglio Matilde.- Stefania: Cesare, ma neanche un po d'acqua.- Cesare: No... Matilde, Matilde.- Ezio: Ma non è che gli è venuto un ictus dal dolore che s'è fissato.- Stefania: Ezio per favore eh.”
“Si tratta di una verità spaventosa: il dolore può renderci più profondi, può conferire un maggiore splendore ai nostri colori e una risonanza più ricca alle nostre parole. Questo avviene se non ci distrugge, se non annienta l'ottimismo e lo spirito, la capacità di avere visioni e il rispetto per le cose semplici e indispensabili.”