“[sull'Inter] Squadra umanissima d'emozioni e insicurezze, vincitrice attraverso l'epopea e poi capace di perdersi, com'è la nostra vita.”
“Il Barcellona di Guardiola – quarant’anni dopo – è la versione attualizzata e integrata di quel calcio. Guardarlo giocare è come ascoltare non tanto i gradevoli Coldplay (il cui Viva la Vida è stato nel 2009 l’inno dei tifosi), quanto i Radiohead; e non i Radiohead ancora semi-figurativi dei primi dischi, ma quelli della svolta di Kid A e Amnesiac in cui tanti generi (noise, ambient, dance, jazz) vengono contrastati e armonizzati in una tessitura sonora puntiforme e diffusa, con l’elettronica che ricorre anche alla classica (gli ottoni di The National Anthem) o allo scongelamento di strumenti come «l’Onde Martenot», archeo-synth dai suoni glissati.”
“Si può passare da squadra a gruppo solo quando tra i giocatori subentra l’unica cosa che conta nei rapporti di lavoro: la stima.”
“È necessarioricordarsi che il Capo vince o perde sempre assieme alla sua squadra. Sono numerosi i Coach e i manager che attribuiscono una sconfitta alla scarsa concentrazione dei giocatori o alla loro negligenza sul campo. Dimenticando che nella sconfitta la responsabilità appartiene a chi è deputato a condurli.”
“Se i giocatori in campo non eseguono la partitura, la responsabilità è del Capo, perché i suoi compiti sono allenare, addestrare, preparare, istruire. E se non viene ascoltato la colpa è solo sua.”
“Non temere la crescita dei propri uomini è una filosofia di vita che nello sport e in azienda ottiene i maggiori successi. Una regola da seguire quando il team è in costruzione e, ancora di più, nella pratica quotidiana sul campo.”