"Dove c'è l'albero della conoscenza c'è sempre il paradiso": così dicono i serpenti più vecchi e più giovani.
“Quelli che hanno osato provare a vedere oltre il Velo, e ad accettare lui come guida, sarebbero stati più prudenti se avessero evitato di trattare con lui; perché è scritto nel Libro di Thoth quanto sia orribile il prezzo da pagare per un solo sguardo. Né coloro che sono passati possono più tornare indietro, perché nell’immensità che trascende il nostro mondo ci sono ombre del buio che ti afferrano e ti incatenano. La Cosa che si trascina nella notte, il male che sconfigge il Segno degli Antichi, la mandria che rimane a guardare il portale segreto che ogni tomba deve avere e che nutre quel che cresce con chi si trova là sotto: tutte queste tenebre sono nulla al confronto di colui che sorveglia il passaggio: colui che guiderà il temerario al di là dei pianeti dentro l’abisso abitato da indescrivibili divoratori. Perché lui è umr at-tawil, il Grande Antico, che lo scriba traduce come il prolungamento della vita.”
“La conoscenza non è conoscenza prima che qualcun altro sappia che tu sai.”
“Non saranno la luce e il chiarore del sole a farci uscire dalle tenebre, ma la conoscenza delle cose.”
“L’uomo può «salvarsi» solo attraverso la conoscenza delle cose e non attribuendo ad interventi divini ciò che non riesce a capire.”
“La folla non ha bisogno di sapere, deve credere. Essa si presenta per essere plasmata.”