“Qualsiasi imbecille poteva sentirsi un essere superiore nella solitudine dei monti.”
“Solitudini che fanno male.Architetture d’inverno.”
“La solitudine – si diceva- è come la fame: non è fuori, ma dentro di te.”
“Abitavamo al piano sopra al negozio e sono cresciuta sin da piccola in mezzo all’odore dei libri, un odore secco, tipico dei posti pieni di carta, nel silenzio tipico di un ambiente dove tutti i rumori giungono attutiti. Ero di costituzione un po’ debole, e non mi divertivo molto a giocare all’aperto con gli altri bambini, quindi ho passato gran parte dell’infanzia nella mia stanza.”
“Felicità è anche non accorgersi che in realtà si è soli.”
“Frequentare solo persone che non conoscevo per niente mi aveva dato tranquillità, e cominciavo già a provare nostalgia per i giorni trascorsi lì. Lì non ero nessuno, e non ero nemmeno pagata per il mio lavoro, ma mi sentivo protetta da Nishiyama e, se stavo male, potevo sempre salire al primo piano e mettermi a dormire. Per quanto potessi sprofondare nei miei pensieri, non ero interrotta da nessuno, se usavo un trucco un po’ pesante non c’era chi notasse la differenza, e se avevo gli occhi gonfi dopo aver pianto, nessuno faceva commenti. Se di giorno andavo un po’ in giro per la città, potevo subito trasformarmi in una turista. Poiché lì ero sola, se leggevo un libro, i caratteri mi colpivano in modo stranamente profondo, e grazie al fatto che la mia sensibilità era stata resa più acuta dalla tristezza, percepivo i cambiamenti della stagione in modo così vivido che avrei potuto toccarli.”