“La gioia sul viso di Nicole – essere una piuma invece che un piombo, galleggiare e non essere trascinata. Era una festa da guardare – a volte riservata, atteggiata, piena di smorfie e gesti – a volte la maschera cadeva e la dignità della vecchiasofferenza tornava a fluire sulla punta delle sue dita.”
“L’uccello, la spilla, la canzone, le bacche, l’orologio, il pane tostato, il vestito consumato dal fuoco. Io sono la ghiandaia imitatrice. Quella che è sopravvissuta nonostante i piani di Capitol City. Il simbolo della ribellione.”
“Sono la ghiandaia di Cinna che vola frenetica per evitare l’inevitabile. Le piume di fuoco che mi spuntano dal corpo. Battere le ali non fa che attizzare l’incendio. Mi consumo, ma invano.”
“Sono il genere di ragazza che, quando potrebbe davvero fare qualcosa di utile per gli altri, scappa per sopravvivere e lascia coloro che non possono seguirla a soffrire e a morire.”
“Gale è mio. Io sono sua. Qualsiasi altra cosa è impensabile. Perché ho avuto bisogno che lui venisse frustato fin quasi a morire per capirlo? Perché sono egoista. Sono vigliacca.”
“Noi siamo i pesci, la strada il barile.”