“Non hai fatto forse quel che ho fatto io? Anche tu sei andata al di là... hai potuto scavalcare l'ostacolo. Hai portato la mano su te stessa, hai distrutto una vita... la tua (è lo stesso!). Avresti potuto vivere con lo spirito, con la ragione, e finirai in Piazza Sjennàja... Ma tu non potrai resistere e, se rimarrai sola, impazzirai, come me. Già ora sei vicina alla pazzia; dobbiamo quindi camminare insieme, sulla stessa strada!”
“I bivi non ci abituano alle scelte, ma soltanto ai rammarichi.”
“Le cose che di sicuro hanno il prezzo più alto da pagare, sono le proprie scelte.”
“Di rado le succedeva di dover rimediare a veri e propri disastri, anche se alcune colleghe raccontavano storie da far rizzare i capelli. Erano tutte piú vecchie di lei, e tutte convinte che Doree dovesse cercare di farsi strada. Le dicevano che doveva impratichirsi e puntare a un lavoro dietro una scrivania mentre era ancora giovane e di bell’aspetto. A lei però stava bene quel che faceva. Non le andava di dover conversare. Nessuna delle persone con cui lavorava era al corrente dell’accaduto. O, se lo erano, facevano finta di nulla. C’era stata la sua foto sul giornale: avevano messo quella con i tre bambini che le aveva scattato lui.”
“Non si poteva dire che avessero scelto strade sbagliate, o che fossero stati costretti a scegliere contro la loro volontà o senza capire quel che facevano. Semplicemente non avevano capito che il tempo sarebbe passato e che di loro sarebbe rimasto qualcosa di meno, anziché di piú, di quello che c’era allora.”
“Nella vita, ci sono momenti in cui si ha davvero bisogno di mangiare qualcosa di buono. E in quei momenti, a seconda che uno entri in un buon ristorante o meno, l’esistenza può prendere un corso del tutto differente. È come cadere da questa o da quella parte di un muro.”