“Il marevuol sollevare il suo coperchio. Giganti di corallo spingono con la schiena.E nelle grotte d'oro le sirene tentano una canzone che addormenti l'acqua. Vedete le faucie le squame?Di fronte al mareafferrate le lance.”
“Anche un’onda smette di essere tale. Anche un’onda, in un solo istante, smette di essere un’increspatura di mare per andare a quietarsi dentro le profondità delle acque. Forse per questo, le si presta attenzione. Forse è per questo che, quando si sta a bordo di un battello affacciati alla ringhiera, si sta quasi sempre lì, a cercare quel piccolo biancore. Vicino o lontano che sia. Si sta lì a osservare quell’esile piegatura d’acqua vibrare in infinite gocce e poi dissolversi. Si resta, anche durante un viaggio dalla breve durata, a vederle prima irrequiete e poi esauste ritornare a essere solo mare. Nessuna formulamatematica, elaborata per spiegare la natura di quel moto, alle volte costante e ripetitivo, altre improvviso e irruente, può impedire che ci si affacci e, seppure distrattamente, ci si metta a cercarla all'orizzonte. Un’onda. Un’altra piccola onda.”
“Non si sa mai bene con precisione cosa si cerca quando si parte per un viaggio. A ogni imbarco però, anche solo per andare da una sponda all'altra di un'isola, quando ci si comincia a muovere, si è sempre presi dallo spaesamento di chi non ha più la terra sotto i piedi e il disorientamento di chi non è ancora nel regno delle acque. In quello stesso istante, ai più fortunati, qualche volta succede di riuscire a percepire quello che hanno provato i navigatori di un tempo, quando prendere la via del mare era un'impresa da visionari, e la terra, che stava al di là dell'orizzonte d'acqua, rappresentava la meta più ambita a cui non si poteva resistere.”
“Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni.”
“Oh mare salato, quanto del tuo salesono lacrime del Portogallo.”
“Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare.”