“Danzavano come quella coppia di generici che il regista mette nel fondo della sala, sotto un arco, per dare l'aria di una festa intima ma già preda della noia mondana, che si nutre di se stessa nelle immagini più comuni e imitate.”
“È tempo di bere, tempo di danzare battendo la terra con libero piede.”
“Ballare non è certamente mai stato il mio punto forte. È una sfida, anche più grande della corsa.”
“L’incontro casuale con il musical mi ha portato a dare un corso completamente diverso alla mia carriera, anche perché è arrivato nel momento giusto, quando avevo già un’età per cominciare a pensare ad un futuro non solo come danzatoreclassico.”
“Ho ballato cose classiche, contemporanee, moderne e nel corso di questi anni ho maturato sempre più l'esigenza di costruire qualcosa di mio, che fosse in linea con il mio modo di vedere la danza, con il mio esseredanzatore e uomo.”
“Faccio parte di quella generazione di ballerini classici che posso definire un po' ottusi: ho vissuto diversi anni all’estero, ho avuto la fortuna di lavorare in Inghilterra e di girare un po' tutto il mondo con il London Festival Ballett; noi che facevamo danza classica pura quasi snobbavamo i musical, non si andava neppure a vederli. Oggi non è più così, ma allora c'erano questi pregiudizi.”