“Non ci sono manifesti come il cannone e i moschetti.”
Gli scrittori, specialmente gli scrittori di guerra, non creano ma ricreano, e la lettura è insieme ricreazione e ri-creazione di ciò che è sfuggito alla presa del presente per nascondersi nei recessi dell’anima, di ciò che è rimosso, dimenticato. Il nome di questo vuoto fatto di amnesia è "pace", la cui prima concisa definizione è "assenza di guerra".
“L'unica difesa sicura è l'attacco. Attaccate sempre!”
“Dove il soldatotedesco mette piede, là resta!”
“La razzaumana è diventata forte nella lotta perpetua, e non potrà che perire in una perpetua pace.”
“C'è chi mi dice: attento! Ti ritroverai vent'anni di guerriglia! Ed è una prospettiva che mi rallegra: una guerra permanente porterà la Germania ad uno stato di allerta continua!”