“Leggere diligentemente un libro di aforismi nella sequenza in cui sono stampati ha senso come mangiare le cipolline di un grosso barattolo nella sequenza in cui si presentano; e nessuno dovrebbe cercare di finire l’uno o l’altro in una volta sola.”
“Non scrivete mai sotto dittatura e sotto dettatura.”
“Prima consiglio: guardarsi anzitutto dall'acquistare troppi libri. Vi sono molti i quali, credendo di figurare quali studiosi e dotti tengono più alla quantità che alla qualità senza neppure accorgersi che gli estremi si toccano e che il troppo e il nulla si equivalgono.”
“Se uno mi viene a dire che dei libri non si cura affatto, e non sa che farsene, e non ne tiene, io rispondo senz’altro con la massima sicurezza che è una bestia.”
“Le virgolette non sono spesso altro che un pigropretesto per mezzo del quale l'autorecerca di addossare al cattivo gusto dei suoi contemporanei la responsabilità per una banalità che gli sfuggì dalla penna o che non seppe sostituire con un'idea migliore.”
“È facile scrivere i propri ricordi quando si ha una cattiva memoria.”