Zelante. Titolo a quattro colonne in fondo alla pagina: "Assassinato, era troppo zelante".
“Il sistema post-totalitario è ossessionato dal bisogno di legare ogni cosa con un regolamento. La vita in esso è percorsa da una rete di ordinanze, avvisi, direttive, norme, disposizioni e regole (non per niente lo si definisce un sistema burocratico). Buona parte di queste norme sono lo strumento diretto della globale manipolazione della vita, tipica del sistema post-totalitario: l’uomo è solo l’insignificante ingranaggio di un meccanismo gigantesco; il suo valore è limitato alla funzione che in esso svolge; impiego, alloggio, movimenti, espressioni sociali e culturali, tutto deve essere il più possibile abbottonato, codificato e controllato. Ogni deviazione dal percorso prestabilito è bollata come errore, arbitrio e anarchia. Dal cuoco del ristorante che senza il permesso dell’apparato burocratico, difficilmente ottenibile, non può cuocere per gli ospiti qualche specialità che si discosti dalle norme statali, al cantante che senza l’autorizzazione dello stesso apparato non può cantare in un concerto la sua nuova canzoncina, sono tutte persone legate, in ogni manifestazione della loro vita, dal filo burocratico delle ordinanze che nel loro insieme sono il regolareprodotto del sistema post-totalitario il quale sempre più saldamente incatena tutte le intenzioni della vita nello spirito del proprio intento: gli interessi dell’«automatismo» ben lubrificato.”
“Se fossi felice ogni singolo giorno della tua vita non saresti un essereumano, ma l'ospite di un quiz televisivo.”
“Tutto in eccesso! Per godere il sapore della vita, dacci dentro a grandimorsi. La moderazione va bene per i monaci.”
“Il troppo sapere non semplifica mai le decisioni.”
“La gioventù è sempre pronta a giudicare precipitosamente, e a perdere il giusto mezzo nei selvaggi estremi.”