“Siamo destinati e progettati per portare con noi il dolore, stringendolo al ventre come il giovaneladro spartano che nascondeva un cucciolo di lupo, in modo che possa sbranarci le viscere.”
A volte ci irritiamo per certe reazioni esagerate del nostro prossimo. Noi facciamo un piccolo commento, una battuta - ed ecco che l’altra persona scoppia a piangere o si ribella. Racconta una leggenda del deserto la storia di un uomo che doveva recarsi in un’altra oasi e cominciò a caricare il suo cammello. Caricò i tappeti, gli utensili della cucina, i bauli con la biancheria – e il cammello sopportava tutto. Proprio mentre stava per partire si ricordò di una bella piuma azzurra che il padre gli aveva regalato. Decise di prendere anche quella, e la caricò sopra il cammello. In quello stesso istante, l’animale crollò sotto il peso, e morì. "Il mio cammello non ha retto il peso di una piuma", avrà pensato l’uomo. A volte pensiamo anche noi la stessa cosa del nostro prossimo – senza capire che la nostra battuta può essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della sofferenza.
“La paura di soffrire è assai peggiore della sofferenza stessa.”
“L’anima soffre – e soffre tremendamente allorché la costringiamo a vivere in maniera superficiale. L’anima ama le cose belle e profonde.”
“Bisogna essereorgogliosi delle proprie cicatrici.”
“Oggi il mondo è profondamente cambiato, e il Buon Combattimento ha abbandonato i campi di battaglia per trasferirsi all’interno di noi stessi. ”