Viviamo in un'epoca in cui le parole "impossibile" e "irrisolvibile" non sono più parte del vocabolario della comunità scientifica. Ogni giorno ci avviciniamo di più alle prove che non solo minimizzano i sintomi di malattia, ma li eliminano.
“Da noi, a parole, si inneggia al progressopolitico, qualunque cosa esso significhi. Meglio, poi, se il progressopolitico è «rivoluzionario». (Il progressoscientifico-tecnico non è apprezzato nella medesima misura).”
“Molti dei vantaggi della vitasociale, specie nelle sue forme più progredite che chiamiamo «civiltà», sono basati sul fatto che l’individuo beneficia di un numero di conoscenze maggiore di quello di cui si rende conto. Si può affermare che la civiltà ha avuto inizio quando l’individuo, nel perseguire i suoi fini, ha potuto utilizzare conoscenze maggiori di quelle da lui stesso acquisite e quando, approfittando di una conoscenza che egli stesso non possedeva, è potuto uscire dai confini della sua ignoranza.”
“Sarebbe un errorecredere che, per realizzare una più alta forma di civiltà, dovremmo solo mettere in pratica le idee che oggi ci guidano. Se vogliamo progredire, dobbiamo lasciare posto alla continua revisione delle nostre idee attuali, resa necessaria dalle future esperienze.”
È un grave errore ritenere che in un’economia sana “tutte” le industrie debbano contemporaneamente prosperare. Perché un nuovo settore si sviluppirapidamente è necessario che qualche attività superata deperisca o muoia. È necessario che sia così e che si liberino capitali e manodopera a favore di questo nuovo settore. Se avessimo cercato di mantenere artificialmente in vita l’industria delle carrozze avremmo ritardato lo sviluppo della produzione automobilistica e di quelle a essa collegate.
“La massa non fa nessun progresso.”