“Con i registi accondiscendenti ed aperti ai suggerimenti. tutto è molto più semplice ed hai modo di provarecosenuove entro limiti ragionevoli di tempo ovviamente.”
Spesso ripetiamo gli stessi errori un gran numero di volte senza che ce ne rendiamo conto. Le soluzioni già trovate per i nostri problemi del passato spesso sono dimenticate oppure le soluzioni già trovate dai colleghi ai nostri stessi problemi a volte non sono nemmeno considerate come possibile alternativa. Non si considera mai abbastanza il valore che può essere generato dallo scambio di esperienze e punti di vista di persone provenienti da enti e reparti diversi, che altrimenti si parlano solo a pranzo o alla macchinetta del caffè, ma solo per lamentarsi di questo o di quello. Non vi è nessuna preoccupazione di mettere a disposizione in maniera strutturata ciò che si è imparato strada facendo, per evitare che lo stesso problema riaccada a me o ad altri. Ognuno detiene i propri “segreti” e spesso questi segreti sono così ben custoditi che vengono dimenticati da noi stessi, salvo poi emergere all’improvviso in un problema o in un conflitto, facendoci pensare “eppure lo sapevo...”, a volte esclamando “lo avevo detto io...”.
“Io cucino perché lui [Francesco Totti] non è capace. Lui apparecchia, sparecchia, lava i piatti.”
“Là dove la coordinazione non è necessaria, funziona perfettamente. Là dove è assolutamente necessaria, va a catafascio.”
A Verona ci rimasi circa sette anni. Lì incontrai Umberto Smaila e gli altri e formammo i “Gatti di Vicolo Miracoli”. A Verona nacque il sogno, ma che realizzai a Milano.
“Non più indipendenza, ma «interdipendenza»: questa è la parola non nuova in cui, se non si vuol che il domani ripeta e aggravi gli orrori di ieri, si dovrà riassumere in sintesi il nuovo senso della libertà, quello da cui potrà nascere da tanto dolore un avvenire diverso dal passato: libertà come consapevolezza della solidarietàumana che unisce in essa gli individui e i popoli, come coscienza della loro dipendenza scambievole; come condizione di giustiziasociale da rispettare e da difendere prima negli altri che in noi; come reciprocità e come collaborazione a una più vasta unità.”