“Vi sono stati d'animo che ci fanno così improvvisamente buoni che ogni rancore sembra offuscare la nostra serenità, e fanno desiderare la bontà come una consolazione sì grande che noi vorremmo gridare a ciascuno la felicità di essere buoni, e chiederemmo piangendo perdono di un'offesa non anche recata, e doneremmo noi stessi a conforto di ogni miseria, nell'irrefrenabile bisogno di confonderci in un sublime abbraccio purificatore coll'Infinito.”