“InnamoratoSapore di lei ho ancorasulle mie labbra.”
“Vederci poco è un gioco. Per i baci e le canzoni, gli occhi vanno chiusi.”
“Ma come tutti i baci umani anche questo, alla sua maniera tenera e grottesca, è la risposta a una domanda che non è possibile affidare alle parole.”
“Ah, nei primi tempo di un amore, i baci nascono così naturalmente! Pullulano senza conoscer tregua, e sarebbe più difficile contare i baci che ci si è scambiati in un’ora che i fiori in un campo al mese di maggio.”
“Quel bacio prezioso e fragile che la mamma mi affidava di solito quando ero già a letto al momento di addormentarmi, bisognava trasportarlo dalla sala da pranzo in camera mia e custodirlo per tutto il tempo in cui mi svestivo, senza che la sua dolcezza si frantumasse, la sua essenza volatile si disperdesse o evaporasse, e, proprio quelle sere in cui avrei avuto bisogno di riceverlo con maggior precauzione, bisognava che lo prendessi, lo sottraessi bruscamente, pubblicamente, senza nemmeno aver il tempo e la libertà necessaria di dedicare a ciò che facevo quell’attenzione dei maniaci che si sforzano di non pensare ad altro mentre chiudono una porta, per essere in grado, quando quella loro morbosa incertezza li riprende, di opporle vittoriosamente il ricordo del momento in cui l’hanno chiusa.”
“I baci di quello che va via sulla porta di quello che rimane, confusi con quelli dell’altroieri e con quelli di dopodomani.”