“Perdonare e dimenticare vuol dire gettare dalla finestra una preziosa esperienza già fatta.”
- “Ho perso la memoria” – disse un giorno un anziano di cent’anni ad uno della sua stessa età.- “Hai perso cosa?” – chiese questi, ch’era sordo.- “Non lo ricordo più”.
“Un uomo di mondo, fattosi monaco, si confidò un giorno con l’abate Antonesimo.- Abba – gli disse – non riesco a dimenticare nulla della mia vita passata.- Mi sembra strano. Forse è perché non sai scegliere quello che devi dimenticare…”
“- Stai diventando molto smemorato – disse un fratello a un anziano.- Lo so – rispose l’anziano – e in tal modo ho un grosso vantaggio: godo molte volte delle stesse cose per la prima volta.”
Alcuni anziani stavano parlando dei danni procurati dal vino. Abba Arsenio a un certo punto disse: “Il danno maggiore viene a colui che beve per dimenticare. Rischia di dimenticare il momento in cui deve smettere”.
“- Perché ti sei fatto un nodo al cordone? – chiede un monaco a un fratello.- Per ricordarmi che devo spedire una lettera di abba Preponzio. Mi rimprovera sempre di avere poca memoria.- E l’hai spedita?- Si è dimenticato di darmela.”