“Io non ho scritto per gli imbecilli. Per questo il mio pubblico è ristretto.”
“Gli scrittori oggi devono navigare le instabili correnti verbali dell'era post-Gutenberg. Quand'è che finisce il gergo e inizia un nuovo dialetto? Dov'è la linea tra il neologismo e l'iperbole? Qual è il linguaggio del villaggio globale? Come possiamo tenere il passo con la tecnologia senza impantanarci nei tecnicismi? È possibile scrivere di macchine senza perdere il senso dell'umanità e della poesia?”
“Scrivo come invasato e riempio una pagina dopo l'altra senza un momento di pausa. I pensieri si formano così improvvisi dentro di me e continuano a scorrere così abbondanti che dimentico una quantità di particolari e non riesco a scrivere con sufficienterapidità sebbene lavori con tutte le forze. Continuano a venirmi in mente immagini, sono pieno del mio soggetto e ogni parola che scrivo mi viene proprio messa sulle labbra.”
“È difficile avere tante sensazioni da poter scrivere più di una lettera al giorno.”
“È sempre meglio scrivere per l'intera società che per il pubblicolettore di poesie.”
“Una poesia, una volta scritta, va letta con la voce interiore di chi la legge.”