“Non siamo soli. Le stelle non saranno più le stesse di prima, per noi.”
“A volte non ti rendi conto che la cosa migliore che ti sia mai capitata ce l'hai proprio lì davanti agli occhi... Ma va bene così, davvero sai, perché ho realizzato che non importa dove tu sia, o che cosa stia facendo o con chi tu stia... Perché per sempre, sinceramente, profondamente, completamente, io ti amerò.”
“Se noi bruciamo, voi bruciate con noi!”
“L’uccello, la spilla, la canzone, le bacche, l’orologio, il pane tostato, il vestito consumato dal fuoco. Io sono la ghiandaia imitatrice. Quella che è sopravvissuta nonostante i piani di Capitol City. Il simbolo della ribellione.”
“È troppo tardi per cambiareidea. Mi porto la mano alla bocca, dando un ultimo sguardo al mondo.”
In quell’unico, leggero movimento, vedo la fine delle mie speranze, l’inizio della distruzione di quanto ho di più caro al mondo. Non riesco a immaginare quale forma assumerà il mio castigo, né quante persone ne rimarranno coinvolte, ma, una volta finito, ci sono buone probabilità che non resti più nulla. Chiunque, quindi, penserebbe che a questo punto io debba essere assolutamente disperata. Ma ecco la cosa strana. Ciò che provo è soprattutto un senso di sollievo. Perché posso lasciar perdere i giochetti. Perché la domanda se riuscirò a superare questa prova ha avuto una risposta, anche se quella risposta è un sonoro “no”. Perché se, come si dice, a mali estremi estremi rimedi, allora sono libera di compiere tutte le azioni estreme che voglio.