“Non importa essere credenti o atei, quando si entra in un’antica cattedrale la percezione delle cose cambia. L’aria che si respira sembra più densa, carica delle storie che si sono consumate tra quelle mura.”
La decisione di “sposarsi nel Signore” contiene una dimensione missionaria, che significa avere nel cuore la disponibilità a farsi tramite della benedizione di Dio e della grazia del Signore per tutti. Infatti gli sposicristiani partecipano in quanto sposi alla missione della Chiesa.
“Lo SpiritoSanto è l’artefice della crescita della Chiesa nel comprendere la verità di Cristo. È Lui che apre il cuore dei credenti e lo trasforma perché il perdono ricevuto possa diventareesperienza di amore per i fratelli. È sempre lo Spirito che apre la mente dei discepoli di Cristo a comprendere più a fondo l’impegno richiesto e le forme con le quali dare spessore e credibilità alla testimonianza.”
“La Chiesa, che proclama ogni giorno la Parola, ricevendone nutrimento e ispirazione, si rende beneficiaria e testimone eccellente di quella efficacia e potenza insita nella stessa Parola di Dio. Non siamo noi, né i nostri sforzi, ma è lo SpiritoSanto che opera per mezzo di coloro che si dedicano alla pastorale e fa lo stesso pure negli uditori, predisponendo gli uni e gli altri all’ascolto della Parola annunciata e all’accoglienza del messaggio di vita.”
“La vera autorità della Chiesa di Roma è la carità di Cristo, non ce n’è un’altra. Questa è la sola forza che la rende universale e credibile per gli uomini e il mondo; questa è il cuore della sua verità, che non erige muri di divisione e di esclusione, ma si fa ponte che costruisce la comunione e richiama all’unità del genere umano; questa è la sua segreta potenza, che alimenta la sua tenace speranza, invincibile nonostante le momentanee sconfitte.”
“La casa comune di tutti gli uomini deve continuare a sorgere su una retta comprensione della fraternità universale e sul rispetto della sacralità di ciascuna vitaumana, di ciascun uomo e di ciascuna donna; dei poveri, degli anziani, dei bambini, degli ammalati, dei non nati, dei disoccupati, degli abbandonati, di quelli che vengono giudicati scartabili perché li si considera nient’altro che numeri di questa o quella statistica. La casa comune di tutti gli uomini deve edificarsi anche sulla comprensione di una certa sacralità della natura creata.”