“Il cinema italiano ha avuto un periodo di crisi, ma ora si è ripreso. La sua più grande debolezza è avere pochi soldi necessari agli investimenti, oltre ad una mancanza di distribuzione mondiale, anche per via della lingua.”
La pesante anomalia italiana è che ci siamo abituati a indignarci di meno perché avremmo robusti motivi per indignarci di piú. Le disuguaglianze evidenziate dalla crisi economica sono in Italia piú gravi che altrove. In questo regno della prevaricazione e dell’ingiustizia, ignorare i diritti costituzionali del cittadino è diventata la regola: e ogni lamento viene soffocato in nome della conclamata “mancanza di risorse”, della crisi economica e dell’esorbitante debitopubblico. Si tace però che questo deficit si è formato nel tempo non tanto per pagare servizi ai cittadini, quanto perché governi d’ogni colore hanno pervicacemente protetto una gigantesca evasionefiscale.
Nel peculiare caso Italia, destra e sinistra sembrano essersi tacitamente accordate nell’identificare lo “sviluppo” col profitto dei pochi e non col bene di tutti.
“Non è chic essere un pedone in Italia. È di cattivo gusto.”
“Mangiar bene, comprar qualcosa, mostrarsi molto ed eccitarsi un po': potrebbe essere il motto nazionale.”
“Il processo di selezione dei talenti è così marcio che nel Belpaese molte persone, soprattutto donne e dotate della capacità di esseremanager, sono confinate al ruolo di segretaria. Mentre i posti dirigenziali sono affidati a chi è ben introdotto, anche se spesso incapace. Per questo in Italia ci sono le migliori segretarie e i peggiori manager.”