“Scrivo perché non so fare altro. Scrivo perché dopo posso dedicare i libri ai miei nipoti. Scrivo perché così mi ricordo di tutte le persone che ho amato. Scrivo perché mi piace raccontarmi storie. Scrivo perché mi piace raccontare storie. Scrivo perché alla fine posso prendermi la mia birra. Scrivo per restituire qualcosa di tutto quello che ho letto. ”
“Sono un lettore di libri, vivo con una lettrice compulsiva, e non è a questo che penso; non alla carta che canta le storie, ma a quella che declama le promesse e perpetua i giuramenti. Quante speranze gli uomini hanno affidato alla carta. Tutte le loro migliori. Quanta ira è stata placata, quanto dolore lenito. Quanta brava gente come Vlad il moldavo è stata tenuta buona con un pezzo di carta. Quante battaglie hanno pensato di vincere gli assetati di giustizia imponendo agli ingiusti un solenne pattoscritto. Quanta pena si sono dati i misericordiosi per trovare le parole più alte, i più nobili accenti, da sottoporre alla firma di uomini senza cuore. Quanta lubrica sete di potere, quanta smania vendicativa ha tenuto salda la mano dei controfirmatari. [...] Il punto è che un patto, una promessa, già a metterli nero su bianco si lasciano dietro la parte del nocciolo [...]: l'intenzione. La carta è troppo povera per contenerla; la carta ha poco prezzo e chiunque se la può prendere per due lire. Un'intenzione non si dà via neanche volendo. L'intenzione del giusto non sarà mai del fedifrago, l'intenzione di un libero non sarà mai di un tiranno. [...] Un pattoscritto può diventare carta straccia, una promessa del cuore no. A meno che non si stracci il cuore.”
“Le scritte nei bagnipubblicimi dicono il doloredel giovane che scrive.”
“Qui si scrive soltantodi odio, nei bagnipubblici,ma di un odio che giracome una sigaretta fra compagni.”
“Ti è sempre piaciuto scrivere, non importa cosa, scrivere punto e basta; è il gesto che conta, gesto di poeta, gesto da re, sovrano arbitrio sulle povere vocali e consonanti.”
“Io voglio che alla baionetta sia equiparata la penna.”