“Liceo, università, lavoro, famiglia, figli, vecchiaia, tomba. Un percorso lineare, deciso non si sa da chi, e che va a finire per tutti nello stesso modo: cenere.”
“Se la vita comincia a quarant'anni, perché diavolo ci mandano con tanto anticipo?”
“Insomma, come è questa faccenda? Siamo noi a farci la nostra vita, o è la vita a disfarci?”
“La vita, come insiste la più antica di tutte le metafore, è un viaggio; e il diario di viaggio, nella sua ingannevole simulazione di preparazioni e partenze, ripercorre proprio la frammentazione della vita. Più ancora che il racconto, abbraccia la contingenza delle cose.”
Tutta la loro vita trascorreva non secondoleggi, statuti o regole, ma secondo la loro volontà e libero arbitrio. Così aveva stabilito Gargantua. La loro regola consisteva in questo solo articolo: "Fa' quello che vuoi", perché personelibere, bennate, ben istruite, che frequentano oneste compagnie, sentono per natura un istinto e un'inclinazione che sempre le spinge ad atti virtuosi e le tiene lontane dal vizio: ed è ciò che essi chiamavano onore.
“La musica è abbastanza per una vita, ma una vita non è abbastanza per la musica.”