“Tormentosa è la sorte dei poeti,chiara e sicura come l’usignolola falce della morte che spargevala sua polvere d’orosopra il misfatto delle mie parole.”
“La morte! quel tipo vero dell’uguaglianza che distrugge inesorabilmente ogni superiorità mondana e confonde in un ammasso di putredine gli avanzi dell’imperante e del mendico! la morte deve stupire di tanta differenza fra i funerali del povero e quelli del ricco!”
“Il problema non è la morte ma l’attesa!”
“Mi disturba la morte, è vero. Credo che sia un errore del padreterno. Io non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me... che farete da soli?”
“- Brancaleone: Chi è? Chi sie?- Morte: Son la tua morte! Non mi chiamasti?- Brancaleone: I-io?- Morte: Sì. Fosti tu a invocarmi!- Brancaleone: Ah, aah sì... parole che sfuggono, nell'empito dei sentimenti... e che si sape mai furon prese a serietà.- Morte: D'ora innante lo saranno. Preparat'a morire!- Brancaleone: Lo come? In sull'istante?”
“- Teofilatto: Ascolta Brancaleone: anco io ti feci grave torto, e voglio confessare.- Brancaleone: Sparambia lo fiato fratello. Nulla mi tange omai. Amiamo e perdoniamo nell'ora del trapasso.- L'armata in coro: Amiamo e perdoniamo.- Teofilatto: Ascolta. Io chiedo il tuo perdono. Fui io ad abusare di Matelda.- Brancaleone: Ah! Traditore infamato! Homo di frode! Fango! Schifezza di Bisanzio! Vien qui che t'azzanno! Maladetto!”