“Il progresso della civiltà si misura dalla vittoria del superfluo sul necessario.”
“Più ci si guarda attorno, più ci si rende conto che il nostro modo di vivere si fa sempre più insensato. Tutti corrono, ma verso dove? Perché? Molti sentono che questo correre non ci si addice e che ci fa perdere tanti vecchipiaceri. Ma chi ha ormai il coraggio di dire: «Fermi! Cambiamo strada»? Eppure, se fossimo spersi in una foresta o in un deserto, ci daremmo da fare per cercare una via d’uscita! Perché non far lo stesso con questo benedetto progresso che ci allunga la vita, ci rende più ricchi, più sani, più belli, ma in fondo ci fa anche sempre meno felici? Non c’è da meravigliarsi che la depressione sia diventata un male tanto comune. È quasi rincuorante. È un segno che dentro la gente resta un desiderio di umanità.”
“L’unicarivoluzione che serve, quella dentro di te. Le altre le vedi. Le altre si ripetono, si ripetono in maniera costante, perché al fondo c’è la natura dell’uomo. E se l’uomo non cambia, se l’uomo non fa questo salto di qualità, se l’uomo non rinuncia alla violenza, al dominio della materia, al profitto, all’interesse, tutto si ripete, si ripete, si ripete.”
“Da una parte c’è l’io che ha dimenticato se stesso nella conoscenza dell’attorno, anzi è diventato schiavo del conosciuto – la civiltà della macchina e la fine dell’umanesimo –; dall’altra parte c’è l’io che ha raggiunto profondità ricchissime e forme di cultura avanzate, ma che, avendo dimenticato la conoscenza dell’attorno, ora muore di fame e ancora di peste e di lebbra.”
“Solo quando i sapienti occidentali rinunceranno a inventaremacchine che corrono più svelte di quelle che già avete e cominceranno invece a guardare dentro di sé, la vostra razza scoprirà un po’ di vera felicità. ”
“Al Laos sta succedendo lo stesso: per salvarlo dal sottosviluppo, i nuovi missionari del materialismo e del benessereeconomico lo stanno distruggendo. Il colpo più duro l’hanno dato gli australiani. Con l’idea di far del bene, il governo di Canberra ha costruito, a mo’ di regalo, appunto un gran bel ponte sul Mekong e il Laos perde ora con quello la sua ultima verginità.”