Io sono legata a Fellini che mi ha diretto ne “L’intervista”. Ancora oggi stento a credere di aver lavorato con lui, ero molto giovane e non ero ancora preparata per entrare nel mondo di celluloide.
“Giocare mi rende ansiosa, ma io adoro l’ansia perché mi dà il giusto stimolo.”
“Queste esperienze estreme riescono a tirare fuori la Milva che c’è in me, un po’ come quando ho fatto volontariato in Africa: è lì che l’ho incontrata per la prima volta.”