“Nobile ordigno di dentate rote lacera il giorno e lo divide in ore, ed ha scritto di fuor con fosche note a chi legger le sa: sempre si more.”
“Ciò che mi ti rende assai piú caroè ch’all’orror dell’aborrita morteio col tuo mezzo ad avvezzarmi imparo.”
“Celeste dono è la beltá, che scende ad invaghir qua giú l’umane mentide’ beni eterni, e a sollevarle al cielo.”
“Quella promessa hai proferito, o stolto,che la sí dolce libertá ti toglie.Laccio, che fuor che morte altri non scioglie,t’hai da te stesso intorno al collo avvolto;tu te medesmo a te medesmo hai tolto;Lidio, non sei piú tuo, sei della moglie.”
“ Triplicata unitá, trino indiviso son io che mi distinguo e son l’istesso; e mentre in tre persone io son impresso, io son tre, tre son uno, uno è diviso.”